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Una teoria per i tributaristi

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Home Controlli e contenzioso Se lufficio cambia competenze (o sede)
Se lufficio cambia competenze (o sede) PDF Stampa E-mail
Controlli e contenzioso
Scritto da Raffaello Lupi   
Mercoledì 14 Luglio 2010 07:35

Di recente tanti contenziosi, già incardinati,  sono stati spostati su direzioni provinciali dell'agenzia delle entrate, , ampliando la portata di un aspetto strutturale del processo tributario, cioè il monitoraggio da parte del contribuente degli spostamenti di sede o di competenza della controparte pubblica. Seguendo i principi processuali, il contribuente non ha alcun onere di attivarsi, durante il processo, per controllare gli spostamenti di sede o di competenza della parte pubblica. La quale

 

 

avrebbe l'onere di depositare nel fascicolo (o di notificare?Punto da approfondire), una comunicazione sullo spostamento di competenze o di sede. In mancanza, ci pare valido l'appello fatto alla vecchia sede dell'ufficio, oppure al vecchio ufficio. Il contribuente non ha infatti alcun onere di districarsi nella normativa amministrativa, spesso indecifrabile, sulle competenze interne e sulle localizzazioni degli uffici. tanto più per il principio secondo cui l'ufficio incompetente cui è presnetato l'atto dovrebbe trasmetterlo a quello competente. Si potrebbe però ipotizzare, per l'ufficio, una remissione in termini per quanto riguarda la presentazione di un appello incidentale , anche perchè, come rilevato su dialoghi, opera quella specie di trappola secondo cui la notifica dell'appello equivale a notifica della sentenza. Da cui decorrono i termini per un appello anche principale (è noto infatti il vecchio trucco di appellare anche decisioni favorevoli quasi del tutto, in modo da prendere in fallo l'ufficio...).

Commenti

avatar mauro franchi
0
 
 
Volendo dire qualche cosa mi sembre che il buon senso spinga a ritenere che la parte di un processo abbia l'onere di comunicare agli altri partecipi dell'avventura giudiziaria le variazioni del proprio domicilio a cui notificare gli atti. Chi varia lo deve fare sapere agli altri, se non lo fa non vedo perchè questi debbano essere daneggiati dall'altrui inerzia.
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