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Home Tassazione internazionale Esterovestizione della residenza e scudo
Esterovestizione della residenza e scudo PDF Stampa E-mail
Tassazione internazionale
Scritto da guglielmo fransoni   
Martedì 01 Settembre 2009 00:00

Se valentino (rossi)..avesse previsto come sarebbero andate le cose nel 2006, avrebbe potuto fare lo scudo del 2002....voglio dire che lo scudo è precluso solo ai veri non residenti, ma non a chi, scudando, confessi risevratamente di essere un "non residente fittizio", ma in realtà un residente nel territorio dello stato da prima del dicembre 2008. a Le esperienze di tanti artisti, musicisti e sportivi, soggetti formalmente residenti all’estero, ma che sostanzialmente risiedono in Italia, e che non hanno affatto presentato la dichiarazione dei redditi, sono passibili di iniziative di controllo che per ora non ci sono state.  In questo caso lo scudo fiscale potrebbe essere una occasione di sanare la esterovestizione della propria residenza. Attraverso lo scudo si confesserebbe implicitamente, con tutta la riservatezza del caso,  di essere residenti in realtà in Italia, e ci si metterebbe al riparo da accertamenti, per l’omessa dichiarazione in Italia, fino a concorrenza dell’importo “scudato“.Può esserci qualche problema quando risulta che i redditi conseguiti e non dichiarati dal preteso “straniero” sono maggiori delle somme “scudate“, magari semplicemente perchè sono stati spesi dall’interessato. Se invece le somme importate sono “capienti” rispetto ai redditi, nessun problema. La circolare n. 43/2009 sullo scudo a pag. 4,5,6,7 sembra confermare questa impostazione, ma sarebbe il caso di confrontarsi sull’argomento, che non ha niente di strano o di anomalo, però può essere oggetto di interesse professionale, verificando se su questo percorso concettuale lineare ci dovesse essere una delle tanti frequenti “trappole” dovute a sfasamenti normativi o equivoci di vario genere.

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