il mistero degli ammortamenti nel decreto 98-2011 |
Tassazione societaria | |||
Scritto da Raffaello Lupi | |||
Giovedì 28 Luglio 2011 16:10 | |||
Nel decreto 98 del 2011, art.23, c'è un misterioso penultimo comma di cui non sembrava che nessuno sentisse il bisogno, relativo al calcolo degli ammortamenti , in cui si delega ad un regolamento governativo una rideterminazione con criteri asseritamente di semplificazione. La disposizione di questo comma 47 dell'art.23 è questa 47. In attesa della riforma fiscale, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2012, con regolamento da emanare ai sensi dell' articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e'rivista la disciplina del regime fiscale degli ammortamenti dei beni materiali e immateriali sulla base di criteri di sostanziale semplificazione che individuino attivita' ammortizzabili individualmente in base alla vita utile e a quote costanti e attivita' ammortizzabili cumulativamente con aliquota unica di ammortamento. Qual'è lo scopo? Anticipare un pò di gettito? Dire in conferenza stampa di avere fatto qualcosa, gonfiando la manovra e tanto domani è un altro giorno e chi vivrà vedrà? Boh! Vedremo di indagare cosa c'è dietro....Un fatto è certo, cioè che alcune aliquote di ammortamento sono troppo veloci rispetto alla vita utile dei beni...altre forse sono troppo lente. Una razionalizzazione "neutrale" dovrebbe diminuire le aliquote degli ammoprtamenti troppo veloci e alzare quelle degli ammortamenti troppo lenti. Forse andrà diversamente per una razionalizzazione in chiave di gettito, dove le aliquote troppo basse restano così, mentre quelle troppo alte sono tagliate. Ma quali sono le aliquote troppo alte? Dipend dai beni. E poi quali sono gli ammortamenti ammortizzabili cumulativamente con aliquota unica?. Il sole 24 ore scriveva così (marco mobili)."Un restyling atteso dal 1988 e che ora il Governo propone in salsa comunitaria. Ma, come recita la stessa relazione tecnica, «in ogni caso i nuovi coefficienti di ammortamento previsti garantiranno un effetto positivo sul gettito non inferiore a quanto stimato», ovvero 1,312 miliardi per il 2014 e 750 milioni dal 2015. Va premesso che l'intervento riguarda la determinazione della ricchezza palese, sulle aziende, e non ha nulla a che vedere con la ricerca della ricchezza nascosta al fisco: perchè le aziende sono poche, non votano etc.. etc.. Quindi è un intervento sostanzialmente di facciata, una manovra di imbellettamento per prendere tempo, come tutti quelli che rimescolano le carte sulla ricchezza palese, Mi pare di capire perciò che invece di ammortizzare singoli beni elementari si potrà ammortizzare un macro bene, cioè lo stabilimento, il laminatoio a caldo, la centrale elettrica, il deposito merci: tutto quello che è accomunato in questo modo dovrebbe cumularsi sul costo del bene, indipendentemente dal fatto che siano scaffali, arredi, macchinari, recinzioni, attrazzatura etc. Poi se mi vendo uno di questi beni come la calcolo la plusvalenza o la minusvalenza? Ma che importa è un problema insoluto da oggi e la vita va avanti lo stesso. Perchè indagare contessa?...
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