Le tasse impoveriscono l'italia, non con le aliquote con le stupidaggini : il caso ryan air |
Tassazione internazionale | |||
Scritto da Raffaello Lupi | |||
Mercoledì 29 Febbraio 2012 22:33 | |||
Nell'ambito della reinterpretazione di vicende palesi o addirittura dichiarate, nell'inferno della ricchezza palese, un posto significativo spetta alla "stabile organizzazione occulta", accanto all'esterovestizione. Quella di bosch è un caso classico di stabile organizzazione asseritamente nascosta nella controllata italiana, non si
vede con quale convenienza , visto che le altre imposte sono pagate in germania. Quello di ryanair è ancora più fantomatico, perchè qui c'erano fornitori italiani. Che hanno dichiarato redditi , pagato le tasse e i contributi in Italia. Sono casi classici in cui la ricchezza è dichiarata "da un altro" e non si vede quale sia il vantaggio fiscale. Sempre più operatori stranieri dicono papale papale che nel nostro paese sono pazzi e ci verranno solo per le vacanze. Ma possibile che nessuna azienda si liberi dai "verbali di disquisizione" su quello che ha registrato, sulle imposte che ha pagato, per sentirsi dire che le doveva pagare in un altro modo, in un altro anno, che i suoi fornitori non erano fornitori, ma dipendenti, anzi una stabile organizzazione...e tutto con pagine e pagine di inconcludenti litanie senza ne capo nè coda, insinuanti e tendenziose, fatte solo per disorientare i giudici....La grecia si avvicina. Ryanair, secondo la Guardia di finanza, non ha dichiarato al Fisco incassi per 350 milioni di euro, dal 2005 al 2009. Sulla compagnia aerea low cost il nucleo di polizia tributaria di Roma ha svolto una lunga verifica fiscale, durata diversi mesi e giunta al termine: nel mirino, i ricavi in Italia dell'azienda di volo irlandese. E sotto la lente degli uomini della finanza sono finiti, in particolare, quelli che riguardano i voli nazionali: negli ultimi cinque anni ammontano a oltre 350 milioni, a cui occorre aggiungere più di otto milioni di Iva non versata.
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