ma per la prima casa ici-imu conta la realtà o il catasto? |
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Patrimonio e Atti giuridici | |||
Scritto da Raffaello Lupi | |||
Domenica 15 Aprile 2012 07:55 | |||
L'argomento in oggetto è stato sollevato, in modo sensazionalistico, per l'imu, con tanti casi particolari, come quello dei vecchi ricoverati in case di riposo, che hanno una "prima casa", dove non ci sono , in quanto fisicamente alla casa di riposo
con un problema che mi sembra risolubile interpretativamente, esattamente come era con l'ICI. La casa di riposo è solo una temporanea struttura "non abitativa" dell'infermo o del vecchio. Insomma , chiunque, finchè vive , ha diritto di utilizzare una "prima abitazione", anche se materialmente inabile a fruirne perchè infermo. Poi chi ci vuole scrivere farà una ricognizione dei referenti legislativi, ma quello suddetto mi pare il punto di equilibrio tra precisione e semplicità, poi nei referenti legislativi il formalismo legalistico lascerà sempre i margini per fare gli stronzi. Invece più interessante , sempre sulla prima casa, ma da un altro punto di vista , è il possibile sfasamento tra situazione catastale e situazione reale, cioè quando due case catastalmente divise sono di fatto unite. In proposito un signore mi scriveva questo "gr. Prof. LUPI 12/4/2012 l'ho vista anche oggi a Rai3 e mi complimento per la Sua chiarezza e praticità nelle risposte. Desidererei un Suo parere su quanto andrò ad esporre : mia Moglie è diventata proprietaria - mortis causa - dell'abitazione dove attualmente viviamo che è composta di 2 (due) appartamenti censiti 'A/3' piano terra e I° piano,nello stesso plesso, intercomunicanti tra loro e realmente adibiti alla nostra UNICA abitazione principale;per la tassazione I.C.I. siamo riusciti ad ottenere - su istanza di interpello Legge 212 /2000 - che la totalità dell'edificio sia considerata come prima casa e quindi esente dall'ICI appellandoci alle Sentenze di Cassazione nn° 25902/2008, 25729/2009, 3397/2010, 12269/2010 et Ordinanza 20567 7/10/2011. Anche l'Agenzia Entrate interpellata per la stessa questione - per l'IRPEF - ci comunica, per iscritto: "... anche ai fini IRPEF debba essere consentito alla contribuente, in linea di principio, di considerare le due unità immobiliare alla stregua di un'unica abitazione principale."La domanda a Lei rivolta è questa : Considerando quanto sopra esposto e, inoltre, che l'art. 13 c.2 del DL 'Salva Italia' richiama il D.L. 504/1992 isitutivo dell'I.C.I. possiamo avvalerci della prerogativa di considerare i due appartamenti come un'unica entità e, conseguentemente, pagare l' I.M.U. come Abitazione Principale sulla somma catastale delle due A/3 ? Consideri che sono già state deliberate le aliquote : 6 et 8,8 /1000 (un vero salasso!) Mi scuso per la lungaggine e rimango in fiduciosa attesa di un Suo parere. I migliori saluti e ringraziamenti. Ioo ho risposto come segue Onestamente cado dalle nuvole, io pensavo che facesse fede il dato Liquidato questo simpatico signore, sottopongo ai lettori tributaristi del blog, e agli allievi del master, la questione normativa della definizione di prima casa. In modo da coordinare precisione e controllabilità. I soliti "valori neutri" della determinazione della ricchezza ai fini tributari. magari vi vedete le cassazioni citate.
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