fornitori -clienti in senso materiale e giuridico: riflessioni sulla fattura Stampa
Particolarità IVA
Scritto da Raffaello Lupi   
Domenica 15 Aprile 2012 20:24

Il principale documento della amministrazione aziendale, quello che supporta e giustifica il titolo dei pagamenti è la fattura, redatta dal fornitore, ricevuta dal cliente, che integra l'aspetto finanziario dell'operazione. Negli uffici di contabilità aziendale si registrano milioni di fatture , perchè sulle fatture si erge

la trama dei conti, e sui conti si ergono i  bilanci e le dichiarazioni. Beh, quando tutto coincide, chi ha fatto materialmente la prestazione e ricevuto il pagamento , emette la fattura verso chi ha ricevuto la prestazione ed ha pagato, non ci sono problemi particolari. Come avviene, per fortuna, nella maggior parte dei casi. Purtroppo, però, non sempre è così semplice, perchè qualche volta chi effettua la prestazione materialmente è diverso da chi fattura, e chi  effettua il pagamento può essere diverso da chi riceve il servizio. Al limite potrebbe accadere che un soggetto diverso  da chi  ha ricevuto il servizio paga a un beneficiario  diverso da chi ha reso materialmente il servizio. Allora "cosa segue" la fatturazione? Segue le prestazioni  materiali  o i rapporti giuridici? L'alternativa è meno radicale di quanto sembri, perchè i rapporti giuridici sono una fase ulteriore rispetto alle prestazioni materiali. Voglio  dire che la fattura è "il titolo documentale" di una vicenda aziendale, e sarebbe opportuno  consentisse di ripercorrere entrambi  questi passaggi. Di cui è anteriore in ordine logico quello materiale, o meglio  "sostanziale" e segue poi quello giuridico. Ma in azienda non c'è tempo per scrivere romanzi, e la fattura -dopotutto- nasce come ricevuta , ricevuta del pagamento, e da questo "richiesta di pagamento". Quindi nella prassi aziendale è "il pagamento che traina le fatture", se tizio paga la fattura di un fornitore , viene identificata la prestazione....cioè che il fornitore viene pagato per quella prestazione....non c'entra che l'abbia fatta al solvens o a un terzo. La prestazione del fornitore è stata pagata da qualcuno, indicato come "cliente" in quanto  "pagante" sulla fattura medesima. Certo, sarebbe più chiaro che l'emittente della fattura scrivesse sopra, intestando la fattura a tizio, per prestazioni rese a caio. Ma non c'è nulla di male ad essere pagati da tizio per una prestazione resa a caio. Il fornitore non ha conoscenza legale, nè deve averla, del rapporto intercorrente tra chi ha ricevuto  materialmente la prestazione (cliente materiale)  e chi effettua il pagamento, cioè il cliente giuridico. Ci possono essere mille motivi per cui il fornitore viene invitato a farsi pagare da un terzo. ma qui ci sono grandi spazi per i processi verbali di disquisizione e "l'inferno del dichiarato".  "Immaginiamo che una fondazione o una società, un terzo , paghi una prestazione di un artigiano alla signora Marisa. Siccome c'èa che l'andazzo del rilievo "interpretativo per omessa fatturazione"...basato sulla mancata fatturaizone alla signora, verso cui è stata materialmente resa la prestazione....con totale irrilevanza della fattura fatta alla persona sbagliata, considerata anche fattura per operazioni  inesistenti...mentre quella emessa verso la persona giusta è omessa fatturazione. Cribbio, in una volta sola, e con una piroetta di diritto abbiamo beccato una fattura per operazioni inesistenti ed una omessa fatturazione...due piccioni con una fava e vai con le statistiche!!!!!

 

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