Come colpire (solo) il consumo finale tra reverse charge e addebito/detrazione StampaLoading...
Particolarità IVA
Scritto da Administrator   
Sabato 11 Luglio 2009 15:35

Reverse charge e addebito con detrazione sono due tecniche della tassazione analitico-aziendale sui consumi, che coesistono nell'IVA. Quella ordinaria è la detrazione dell'IVA sugli acquisti e quella alternativa è non applicare l'IVA a chi si qualifica, di fronte ai propri fornitori, come imprenditore e professionista; questo secondo criterio evita la detrazione dell'imposta a monte e le possibili frodi

carosello   ma rende necessario evitare acquisti di beni destinati al consumo finale da parte di soggetti che esibiscono una partita IVA, lucrando così uno sconto del 20 percento. Applicare sempre l'IVA, con detrazione o rimborso è in questi casi indispensabile. Anche perchè il fornitore non è in grado di indagare sulle generalità effettive del cliente quando si tratta di vendite di routine, magari al dettaglio.  Quindi bisognerebbe applicare sempre l'IVA al dettaglio, riservando il reverse charge a vendite che, per le loro dimensioni, non possono essere destinate al consumo finale. Si potrebbe perfezionare il meccanismo stabilendo che, nei casi a rischio di frode carosello, è obbligatorio il reverse charge. Negli altri,  il cliente o si becca l'IVA, che deve detrarre, oppure si assoggetta alle segnalazioni del fornitore, che dovrebbero essere estese anche agli acquisti senza applicazione del tributo, essendo pieno il mondo di gente che redige false dichiarazioni di intenti. Insomma, al di là dell'equivoco degli elenchi clienti e fornitori , di cui abbiamo tante volte parlato, c'è molto lavoro da fare per le segnalazioni della capacità economica IVA. E' un argomento per un prossimo articolo su Dialoghi.

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