Modelli intrastat, meccanismi IVA e fabbrica dei mostri Stampa
Particolarità IVA
Scritto da Administrator   
Sabato 11 Luglio 2009 15:35

Sul sito dell'agenzia delle dogane ci sono almeno dieci documenti legislativi, direttive comunitarie , regolamenti e varia umanità dedicata ai modelli intrastat. Professori ed esperti dedicano articoli alle loro modalità di presentazione, senza però chiedersi

  come si inseriscano nel meccanismo dell'IVA . Senza neppure aver mai messo a fuoco l'alternativa tra detrazione e non imponibilità per giungere alla tassazione del consumo finale. Semplicemente perchè senza una teoria della tassazione aziendale si potevano solo interpretare le norme, senza capirne il senso, confermando che il diritto tributario è irrimediabilmente "legislazione fiscale" (complicata). Pochi avranno capito che la detrazione può funzionare in un sistema nazionale, che assicura la simmetria tra fornitore che versa e cliente che detrae e dove i rapporti con l'estero sono assicurati dal sistema delle dogane. Senza dogane la non imponibilità e obbligatoria, e ci si è resi conto delle possibilità di dire "vendo in Francia" e far sparire la merce in nero in Italia, senza applicare l'IVA. Quindi una delle funzioni dell'intrastat  è contrastare finte vendite intracomunitarie senza IVA, che mascherano vendite vere in Italia, in evasione di IVA. Che fine hanno fatto i beni? Semplicemente li ho venduti al francese. Un francese che magari  non sa nulla e di cui ho solo utilizzato la partita IVA.  Ma l'intrastat e' una foglia di fico perchè l'amministrazione fiscale francese non ha interesse a tracciare i fantomatici acquisti intracomunitari dei suoi, per verificare quali sono sproporzionati e corrispondono quindi presumibilmente a vendite interne in nero. Mascherare come operazioni intracomunitarie operazioni interne senza IVA, perchè spesso gli operatori hanno bisogno di coprire i costi , dei dipendenti , degli acquisti, etc... Il supero rispetto ai costi va direttamente in nero, ma  coprire i costi costa meno se l'IVA non c'è. Ma possibile che questo cose le devo scoprire io con duecento professori e ricercatori di diritto tributario in giro? Il fatto è che il diritto tributario, come materia universitaria, ha fallito. Si riproduce per i propri allievi, portaborse e simili. Studia poco, ma soprattutto non riflette affatto. E poi ti ritrovi decine di cattedratici cui semplicemente non sai che dire. IN gran parte brava gente, amici simpatici, ma come vampirizzati, non abtiuati al ragionamento, che hanno solo desiderio quando va bene di "commentare materiali, oppure di divagare sulla giustizia, lo sviluppo, la solidarietà, la tutela del contribuente, la legalità, la semplicità, la pomposa capacità contributiva la "maturità scientifica" (maddecheaho!!), convegni di cui restano solo le locandine e gli accordi per piazzare nei concorsi i propri portaborse, di solito peggiori degli sponsor.  IUS 12 è irrecuperabile perchè è "vuoto" e bisognerebbe fare un post dal titolo "Facoltà occupata" (dai professori).

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