Blitz e dati verosimili, ma da dove li avranno presi? "da una velina?" Comunque bene così, ci voleva tanto? StampaLoading...
Occultamento ricavi
Scritto da Raffaello Lupi   
Domenica 19 Agosto 2012 14:14

L’articolo di Marco Mobili Sul sole 24 ore di oggi, riportato al termine di questo post,  è certamente verosimile. E' molto probabile, cioè, che coi “blitz” e con "la lotta all'evasione in televisione", ci sia stato

 

un aumento di ricavi registrati da parte del popolo delle partite IVA. Però bisognerebbe capire da dove hanno preso i dati, perché  ad oggi, agosto 2011,  le dichiarazioni del 2011 ancora non ci sono, verranno presentate a settembre. Vorrei proprio sapere come si fa a vedere nei modelli di versamento la tipologia di attività. Comunque non sono dati ufficiali, verificabili, e dietro c'è probabilmente  una velina governativa o dell’agenzia delle entrate, sia pure a fin di bene. Comunque è verosimile, e spiega che non abbiamo tanto un problema di furbetti, anche se ci sono anche quelli, ma di richiesta "sul campo", valutativa, delle imposte, dove le aziende non arrivano, perchè le organizzazioni si possono tassare anche con la gazzetta ufficiale, utilizzandole anche per tassare terzi, ma più l'organizzazione è piccola rispetto al padrone, e man mano che svanisce e resta solo il padrone, il pasticcere o l'elettrauto, le imposte bisogna andargliele a chiedere davanti al negozio....del resto sennò non sarebbero "imposte". Non c'è bisogno di andare da tutti, ma bisogna andare con sistematicità, perchè solo quando le tasse si richiedono con sistematicità chi fa il furbo può essere davvero penalizzato, come scriviamo in questo post sull'Inghilterra. Se bastano pochi blitz per diminuire la ricchezza non registrata, il problema non stava negli autonomi, che se si guardasse la percezione concreta di richiesta amministrativa delle imposte, e non solo quella "mediatica" dichiarano sin troppo. Il problema era che si andavano a chiedere le imposte sul regime giuridico della ricchezza registrata, che non ha nulla a che vedere coi famosi 120 miliardi di imposte non pagate. Perchè si faceva così? Qualcuno dice per ottenere voti? Non credo, visto che "gli autonomi" sono comunque una minoranza rispetto ai dipendenti. la ragione era la grossolanità della chiave di lettura basata sull'onestà - disonestà...Se io dico a chi crea ricchezza, a chi comunque intraprende e fa servizi, che è "un disonesto e un ladro", perdo molto più consenso di quello che recupero su quelli che non possono evadere.  Più numerosi, ma anche meno interessati. Quindi deve aumentare la valutazione della ricchezza sul territorio, su cui si devono concentrare le energie amministrative, abbandonando il demenziale "tutoraggio" dei grandi contribuenti. La “lotta all’evasione in televisione” può continuare, ma con serenità perchè criminalizzare è controproducente

ecco l'articolo di Marco Mobili sul sole di oggi...

Il Sole-24 Ore - 2012-08-19 - Pag. 7

 

LA LOTTA ALL'EVASIONE

L'«effetto Cortina» spinge gli scontrini

Nei primi sette mesi il gettito Iva sul commercio al dettaglio cresce di oltre il 9% nonostante il calo dei consumi

Marco Mobili

ROMA
C'è chi già lo chiama «effetto Cortina». Sarà solo un primo segnale, ma l'analisi disaggregata dell'Iva incassata dall'Erario nel settore del commercio al dettaglio e in quello dei servizi privati mostra segnali più che incoraggianti nella lotta all'evasione. 
Infatti, rispetto al crollo dei consumi di questa prima metà del 2012, nel commercio al dettaglio l'imposta sul valore aggiunto ha fatto registrare una crescita di oltre 9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Più contenuta, ma comunque significativa sempre in termini di osservanza delle regole fiscali, anche la crescita (quasi del 4%) nel settore dei servizi privati.
L'aumento di questi primi sette mesi dell'anno dell'Iva nel commercio al dettaglio, messo in parallelo al crollo dei consumi, secondo gli stessi uomini del Fisco non può che essere letto con una crescita degli scontrini "battuti" dagli esercenti di attività commerciali. Così come l'aumento di quasi 4 punti percentuali dell'Iva nei servizi lascerebbe intendere che la fattura non è più del tutto sconosciuta. 
Si tratta solo di primi segnali, che fanno sì pensare a un possibile cambiamento di tendenza, ma che non consentono ancora all'amministrazione di abbassare la guardia. I finanzieri e gli agenti del fisco fuori dalla porta dei locali e in giro per le località turistiche e non, non sembrano riscuotere grandi successi nell'opinione pubblica, il più delle volte neanche negli stessi amministratori locali che, invece, dall'attività di accertamento sul territorio potrebbero trarne importanti benefici per le proprie casse che dichiarano di avere sempre in rosso. Ma la strategia del Governo in materia è chiara e l'ha ribadita in queste ore lo stesso premier, Mario Monti, quando afferma che «la seria lotta all'evasione può comportare la necessità di momenti di visibilità che possono essere antipatici. Ma che hanno un forte effetto preventivo nei confronti degli altri cittadini».
A certificare questo effetto compliance, come detto, c'è l'andamento dell'Iva da gennaio a luglio. I due dati sui servizi e sul commercio al dettaglio si muovono in totale controtendenza rispetto al crollo dei consumi delle famiglie e all'andamento del gettito complessivo Iva del primo semestre. Gli ultimi dati sulle entrate tributarie hanno evidenziato che la stagnazione della domanda interna e la debolezza nel comparto dei consumi di beni durevoli ha prodotto un calo del gettito Iva di oltre 700 milioni di euro, pari a -1,4% rispetto al primo semestre 2011. Il rialzo dei prodotti petroliferi con l'aumento delle importazioni (+229 milioni pari al +2,8%) ha parzialmente compensato la flessione sugli scambi interni (-934 milioni pari al -2,2%) e il consumo di beni durevoli. 
La perdita di gettito maggiore l'ha fatta registrare il commercio di autoveicoli con quasi il 21% in meno, seguito dal commercio all'ingrosso (5%), dalle attività manufatturiere con quasi il 13% di Iva in meno e le costruzioni con una pesante flessione del 15,3 per cento.
Se anche solo in parte si può parlare di «effetto Cortina» sull'Iva, l'amministrazione finanziaria non mollerà la presa nel controllo del territorio e proseguirà i suoi blitz. Tutt'altro. L'attività è stata intensifica nel periodo estivo e ha portato le Fiamme Gialle a incassare risultati significativi. 
È il caso dell'azione condotta a inizio agosto sulle spiagge e nei locali della movida di Palermo. Su 209 attività controllate il 70% (circa 140 operatori) ha fatto registrare irregolarità sia nell'emissione dello scontrino che nell'omissione del misuratore fiscale. 
Si tratta di azioni mirate, sistematiche, condotte contemporaneamente da più reparti del Corpo, che si affiancano a quelle di routine svolte dai reparti quotidianamente. Sotto la lente della GdF non solo le attività commerciali a più alto "rischio evasione fiscale", ma anche abusivismo commerciale, contraffazione, lavoro e affitti in nero. Dal 31 luglio scorso è risultato irregolare il 38% dei controlli sull'emissione di scontrini e ricevute fiscali (7.849 controlli irregolari su un totale di 20.634).


I blitz delle Fiamme gialle
RIMINI

Nei tre giorni del ponte di Ferragosto pattuglie di finanzieri in borghese hanno vigilato sull'emissione di scontrini e ricevute fiscali. Alla fine sono state 161 le violazioni per mancata emissione dei tagliandini (cioè circa il 59% dei casi) in diverse Comuni del Riminese
CROTONE

Più della metà dei controlli sugli esercenti delle località turistiche di Le Castella e Cirò Marina ha evidenziato irregolarità. Sulle 81 verifiche effettuate a Ferragosto e nelle serate in cui si festeggiava la "notte bianca", la Guardia di finanza ha rilevato complessivamente 46 situazioni irregolari
SASSARI

Bar, ristoranti, stabilimenti balneari, noleggio di gommoni e imbarcazioni. Nelle province di Sassari e Olbia Tempio le Fiamme gialle hanno eseguito nei giorni scorsi 370 operazioni, contestando 72 casi. «Sorvegliato» anche il lavoro, a livello previdenziale e per le condizioni di sicurezza
COMO

È durato fino al 12 agosto il Piano coordinato di controllo economico del territorio che la Gdf ha eseguito nella provincia di Como. In materia di certificazione fiscale, 16 le irregolarità riscontrate dai militari sul totale di 29 verifiche nelle attività commerciali
PALERMO

Nell'ultimo week-end del mese di luglio tocca alle principali attrazioni turistiche della costiera palermitana. Riscontro di irregolarità, fra mancata consegna del documento fiscale al cliente e assenza del registratore di cassa, nei riguardi di 140 operatori. Con violazioni di circa il 70 per cento
FIRENZE

Gli uomini dell'agenzia delle Entrate si concentrano sugli orafi di Ponte Vecchio. I finanzieri battono invece uno a uno i negozi «compro oro»: su sette di questi, oggetto di visita da parte dei militari, sei risultano non corretti sotto il profilo tributario per diversi motivi
NAPOLI

A febbraio la Guardia di finanza si addentra nelle storiche aree di mercato. A Sant'Anna a Capuana, su circa 50 ambulanti presenti, ben 40 erano privi del misuratore fiscale. Su un totale di 386 negozi oggetto di verifiche, in ben 317 vengono evidenziate irregolarità.
MILANO

Nel mirino i centri della movida cittadina. Il 28 gennaio i funzionari di agenzia delle Entrate, Inps e polizia locale mettono sotto la lente 115 esercizi tra i locali più frequentati. In media gli incassi registrati dagli ispettori sono del 44% superiori a quelli di una settimana prima
CORTINA

L'inizio delle campagne a tappeto è in una delle mete più gettonate del turismo invernale. Il 30 dicembre 2011 i ristoranti arrivano a registrare incrementi negli introiti fino al 300% rispetto allo stesso giorno dell'anno precedente (+110% a confronto con il 29 dicembre)

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