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Home Teoria della tassazione Economia e diritto nella tassazione
Economia e diritto nella tassazione PDF Stampa E-mail
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Teoria della tassazione
Scritto da Administrator   
Mercoledì 12 Agosto 2009 00:00

La dialettica tra metodo giuridico e oggetto economico della tassazione non è gestibile unendo un pezzo di economia e un pezzo di diritto. Bisogna invece riflettere sulla tassazione, e in questo modo selezionare i pezzi di diritto e di economia che ci interessano.

In primo luogo, la teoria della tassazione riguarda i comportamenti individuali, influenzati dalla diversa rilevabilità della capacità economica, e dai processi decisionali dei relativi titolari. E' quest'ultima la differenza tra gli individui che agiscono da soli, e quelli condizionati dall'organizzazione di cui fanno parte. Bisogna aggiornare gli aforismi fiscali, indicando che tendenzialmente gli individui evadono per se stessi, o quando hanno un tornaconto personale dall'evasione di terzi. Ne deriva una rigidità amministrativa che rende affidabili le organizzazioni, e che non viene colta, come indicato sull'allegato articolo di Dialoghi 5-2009, dalle tradizionali formule degli economisti, secondo cui l'occultamento dei redditi al fisco dipenderebbe da "aliquote, controlli e sanzioni". La vera integrazione con l'economia non sono i tentativi di schematizzare i comportamenti umani in grafici, formule e simili, ma sapere quanto pesano sulla capacità economia nazionale, le varie tipologie di comportamenti individuali. Una volta capito che l'occultamento o la registrazione della capacità economica dipendono dalla rigidità aziendale, propria o di terzi (cioè dei clienti), bisogna dare un peso generale alle varie tipologie individuali immaginabili. Bisogna capire quanta capacità economica transita attraverso strutture rigide, e viene quindi da essa rilevata, quanta viene rilevata, nonostante tutto, da strutture che su altri aspetti restano abbastanza flessibili per mentire. Quanta viene totalmente omessa, circolando tra individui, i cui interessi convergono a danno del fisco. Bisogna capire com'è distribuita la ricchezza in termini patrimoniali, cioè ad esempio come sono distribuiti gli immobili, o i risparmi. Bisogna chiedersi quanto pesano, in termini generali, tanti casi limite di cui ci dilettiamo, come la tassazione per trasparenza oppure la tassazione dei redditi da attività illecite. Insomma, la tassazione non è un pezzo di diritto e uno di economia, dove ciascun giurista e ciascun economista può improvvisare almeno per metà, ma una selezione di pezzi di diritto ed economia, funzionalizzati alla tassazione. Insomma, una roba per studiosi specifici, che richiede una teoria ad hoc, con due caratteristiche, una esterna e una interna. La prima, esterna, è essere comprensibile, nei suoi tratti essenziali, dagli altri studiosi della convivenza sociale, i quali si devono rendere conto che, per parlare di tasse, è necessaria una teoria, e che non si può aprir bocca e dar fiato; a questo scopo non bisogna mostrare erudizione, ma convincere sulle ragioni e sul contenuto di una teoria della tassazione. Una volta ottenuto questo credito esterno, con relativa delega, si può anche essere molto più approfonditi, nella determinazione giuridica della capacità economica, senza invocare l'aiuto della politica o del legislatore taumaturgo. Se non facciamo così, chiunque aprirà bocca e darà fiato, venendo dalle esperienze più disparate e per i motivi più casuali, e inevitabilmente rimarrà alla superficie, perchè si occupa anche di tante altre cose. E la tassazione resterà sempre al punto di partenza.  

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Ultimo aggiornamento Domenica 10 Gennaio 2010 08:40
 

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