Tassazione e disorientamento del sapere umanisticoLoading... Stampa
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Teoria della tassazione
Scritto da Administrator   
Sabato 11 Luglio 2009 15:35

Una teoria della tassazione non c'è, i tentativi di dare alla società  un modello in cui riconoscersi in questo settore sono abortiti, diritto tributario non è iniziato, e si è ridotto ad espressione burocratica accademico-concorsuale. Però non è tutta colpa dei tributaristi, anche se lo è ancora di meno delle istituzioni, della politica, e di tutti quelli su cui viene sbrigativamente gettata, in uno scaricabarile generale. La ragione è piuttosto un malessere generale delle scienze sociali, che ostacola operazioni culturali di sintesi, come quella dove elementi di politica e diritto amministrativo, economia, amministrazione aziendale, analisi economica dei rapporti giuridici privatistici, devono essere coordinati tra di loro. Le scienze politiche e sociali sono come disorientate rispetto alla scienza in senso stretto, sono tutte ripiegate su se stesse, e ciascuna insegue le proprie specializzazioni : stanno relativamente meglio le discipline inquadrate dal tempo, dalla tradizione, oppure dirette a settori più circoscritti nella convivenza umana.

Una materia trasversale e composita come la tassazione risente invece fortemente della settorializzazione del sapere umanistico-sociale, della sua difficoltà e profonda incertezza di metodo, del disorientamento su quale sia l'oggetto del relativo sapere. Qualcuno usa la formalizzazione matematica, qualcun altro le statistiche, qualcun altro le rilevazioni demoscopiche, qualcun altro la dottrina, qualcuno la cronaca, qualcuno la storia, qualcuno la religione e la morale.  Non c'è da stupirsi che in questo quadro "diritto tributario" sia diventato commento di materiali, e di commentatori di materiali.

 

Forse la strada è diversa, e la scientificità del sapere umanistico è solo quella di mettere ordine in riflessioni individualmente alla portata di tutti. Che riguardano l'uomo e la convivenza tra gli uomini. Che si complicano coordinandosi, e che coordinandosi fanno emergere sempre nuove riflessioni, più raffinate. Quelle che prima sembravano scoperte clamorose, intuizioni geniali, sembrano ovvietà, ora che sono entrate nella nostra sensibilità, che ci sembra di avercele nella mente da sempre. Sono la base per nuove riflessioni, nuove distinzioni, nuove sfumature, che analizzano l'uomo attraverso l'uomo, cioè attraverso le sue preferenze, intuizioni, esigenze, valori etc., non attraverso la materia di cui lui stesso si compone. Qui le teorie si creano organizzando quello che tutti intuiscono. Senza formule misteriose, condivise da pochi ricercatori modello scienziato pazzo tedesco. Nel sapere umanistico tutti intuiscono qualcosa, fanno delle riflessioni, elaborano degli spunti. Lo scienziato deve solo metterli in ordine, senza inventare nulla che altri non abbiano già intuito. Sono spunti spesso divergenti, frammentari, riduttivi, incompleti, cui occorre dare un peso specifico e un coordinamento. In materia di tassazione occorre scomporre le ragioni che portano all'occultamento o alla registrazione della capacità economica., alla scelta di diversi regimi giuridici del dichiarato....però dopo tanti anni di materiali e di inaridimento del pensiero si fa strada la sensazione che i"commentatori di materiali" abbiano inconsapevolmente rinunciato a riflettere.

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Ultimo aggiornamento Martedì 15 Marzo 2011 14:17