Aforismi tributari (Murphologia fiscale?)Loading... Stampa
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Teoria della tassazione
Scritto da Raffaello Lupi   
Domenica 11 Ottobre 2009 00:00

La tassazione analitico aziendale in pochi punti: la teoria nelle scienze sociali non serve a scoprire cose nuove, ma a sistematizzare quelle che già abbiamo in testa allo stato fluido!

  1. Le tasse si pagano quanto più immaginiamo che qualcuno ce le chiede e quindi...
  2. Le tasse si pagano sulla ricchezza che si vede , la quale....
  3. in massima parte è visibile attraverso le procedure amministrative delle aziende , anche perchè
  4. Da soli si evade bene, se non segnalati dai clienti, ma si guadagna poco....i soldi veri si fanno organizzando il lavoro altrui.
  5. Prima si pensa a guadagnare, poi ad evadere: meglio un giro d’affari di due milioni in bianco che di centomila in nero. Il lavavetri non paga le tasse: bella consolazione!!!
  6. Meglio dividere la torta col fisco che farsela mangiare dai dipendenti: prima si controlla che i dipendenti non ci imbroglino…. Poi si pensa casomai ad imbrogliare il fisco (insomma meglio dare il 50 percento al fisco che farsi rubare tutto dalla cassiera)  Quando serve una teoria, e questa fa confusione, tutto il resto, dalla legislazione ai controlli ai processi, va rapidamente in confusione
  7. Nessun legislatore può creare le rigidità aziendali dove non ci sono: può chiamare impresa un fabbro, ma non fargli crescere un altoforno nel retrobottega
  8. E’ l’occasione che fa l’evasione, e le criminalizzazioni, le cacce all'evasore e le lotte,  creano solo lacerazioni sociali, favoriscono chi nasconde ricchezza, e poi  sono le aziende a creare lavoro, non i magistrati o i giornalisti.Le organizzazioni non evadono, gli individui loro titolari si, anche facendo passare la ricchezza sopra le organizzazioni che possiedono
  9. Il capo contabile non può fare all'infinito il poliziotto del fisco.
  10. La tassazione attraverso le aziende è come il mare: il contribuente grosso (organizzato) tassa quello piccolo
  11. Per le tasse tradizionali le mappe cognitive sono semplici: un ufficio pubblico te le chiede, tu protesti, insorgi o emigri. Per capirlo basta la preparazione giuridico economica generale insufficiente per tassazione attraverso le aziende
  12. Meglio rischiare le indagini bancarie in Italia che farsi mangiare tutto da banca panamense (PS divertitevi su http://www.paradisi-fiscali.com/forum/showthread.php?t=60 )
  13. il sapere umanistico ha bisogno di una teoria per cose difficili da spiegare: per misurare o pesare le merci ai fini doganali, bollare un documento, stimare il valore di un appartamento, o il reddito della coltivazione di un terreno non serviva una teoria della tassazione. Per l’interpretazione di un contratto ai fini del registro (non a caso la regina delle imposte), bastava la preparazione giuridico economica generale. Era uno dei tanti settori delle attività pubbliche, esercitate direttamente o in concessione.
  14. La garanzia per il fisco non è la genuinità del documento, ma la rigidità organizzativa dell’emittente
  15. Nessuna indagine bancaria può sostituire le segnalazioni del cliente, su scala adeguata a gestire milioni di autonomi operanti con consumatori finali.
  16. Meglio nascondere ricavi , e farla finita lì, che dedursi costi, ritenute o detrazioni fittizie. Finchè si può si nascondono i ricavi, poi se si può mentire ci si inventa qualche altra cosa.
  17. La legge è onnipotente nella misura in cui qualcuno le dà retta, e normalmente si tratta delle organizzazioni, o di qualche individuo che ha interesse a farlo
  18. I fornitori – organizzazioni tassano i clienti sui consumi. I clienti non possono fare la guardia ai loro fornitori, ma solo trattenergli un pezzo del corrispettivo, o segnalarlo al fisco
  19. La tassazione analitico-aziendale va a rimorchio delle grandi organizzazioni, persino per fare le statistiche dei controlli
  20. La consulenza comincia dove finisce la ricchezza non registrata: il consulente serve per il regime giuridico di quello che è allo scoperto, palese. Per le cose che si nascondono serve solo un braccio destro creativo e di fiducia; i consulenti servono solo quando il fisco trova le magagne (se non funziona il piano B, vedi anche il punto seguente)
  21. Chi maneggia soldi neri li può offrire a finanzieri  (per gli altri non veniva la rima!)  il nostro moralismo fa lo struzzo col problema della corruzione, che blocca la stima della ricchezza non registrata, mentre altrove pare che.....).
  22. Meglio una Brianza con imprese che evadono di una Calabria con la Ndrangheta. Questa frase la dovrebbe scrivere alla lavagna mille volte quel (fortunatamente ex) ministro che diceva "l'evasore è come un ladro".
  23. Le organizzazioni aziendali sono fatte di uomini, che cambiano il loro comportamento perché stanno insieme: la Marzotto non è un grande sarto, la Esso non è un grande benzinaio.
  24. Senza una teoria della tassazione, se dichiarare è un fatto di onestà, sono tutti evasori allo stesso modo… e allora chi più dichiara più evade…chi meno dichiara, meno evade, e per dichiarare e morire c'è sempre tempo.Quando si tratta di pagare le imposte, nessuno è patriottico (george orwell)
  25. La legge è importante, ma non è un feticcio, e può diventare pericolosa quando la si usa come strumento di ricatto, di pressione e di favore. Dando torto a chi ha ragione, ma non paga, i corrotti possono alzare il prezzo con chi ha torto, ma paga. E sempre in nome della legge!! (quando si riconosce un diritto, invece, non si può chiedere un favore).
  26. In un mondo perfetto, se hai ragione, l’ufficio te la darà, senza bisogno di tanti fiscalisti. Perché l’ufficio è una istituzione, non un individuo con egoismi personali.
  27. I giudici servono a contrastare degenerazioni dell’attività amministrativa tributaria, non a determinare l’imposta. Chi concepisce il tributario come “due parti in lite, col giudice che decide a chi dare ragione”, non ha proprio capito nulla. La dottrina asseconda le degenerazioni di chi non vuole amministrare.
  28. Gli studiosi della tassazione non sono economisti, ma prendono dall'economia i pezzi necessari a una teoria della tassazione. In astratto sarebbero giuristi, ma se essere giuristi vuol dire parafrasare legislazione e altri materiali, allora meglio essere economisti.
  29. Nella comunità tutti ricevono qualcosa dagli altri e danno loro qualcos'altro. Gli studiosi devono offrire teorie, non rivendicare il monopolio di discorsi da autobus o di asfittici tecnicismi professionali. Ben vengano le teorie fatte da chi non è accademico, ma per fare schemi di comprensione occorre dedicarvi una buona parte del proprio tempo...chi ha una posizione accademica ha molte opportunità, aperture di credito, e la responsabilità di dare alla comunità le risposte di cui essa ha bisogno. Ma  senza uno schema di comprensione, senza sapere in nome di che cosa lavorare, viene naturale lavorare per se stessi e poco per la comunità
  30. In materia tributaria, la professione uccide la riflessione
  31. E' probabile che i più intransigenti sul regime giuridico del dichiarato, da chi "non può pagare" (le buste!!), siano quelli che pigliano i soldi di nascosto da chi può farlo.  Per quanto riguarda invece le solite divagazioni sul regime giuridico di questioni palesi, spesso e volentieri del tutto innocue, sarebbe meglio, nell'interesse generale, una piccola corruzione che un grande parcellone di una macchina da soldi che neppure ti garantisce il risultato...

 

 

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Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Giugno 2012 21:10