Colpi di sole sulla mediazione_l'informazione aumenta la confusione |
Controlli e contenzioso | |||
Scritto da Raffaello Lupi | |||
Lunedì 11 Marzo 2013 08:01 | |||
Ero abituato a scrivere che l'informazione non può sostituire i deficit di formazione, ma la mancanza di formazione rischia di avviare lun circolo vizioso di sensazionalismo e di appiattimento sulla quotidianità, che confondere le idee dei lettori. Non per colpa di qualcuno, ci mancherebbe altro, ma semplicemente perchè deve scrivere qualcosa tutti i giorni, e a questo rischio non si sottrae l'articolo riportato in calce su una commissione tributaria che ha sollevato questione di costituzionalità della mediazione fiscale, per una serie di banali luoghi comuni che testimoniano la mancata comprensione dell'istituto come "filtro amministrativo". La commissione lamenta che l'organo di mediazione non è terzo? E allora? E' contenzioso amministrativo , mica giurisdizionale! Comunque, ecco qui l'ordinanza commentata e ci scriveremo presto in modo più meditato su dialoghi 1-2013. Il sole, pur di fare un titolo, ci ricama sopra, così riempie un paio di colonne e vai così. tanto per riempire lo spazio. Cosicchè da vent'anni , o più, l'esigenza dell'informazione di "fare notizia" ostacola la formazione e la condivisione dei concetti. Solo che a forza di articoletti sul giornale non si fanno passi avanti verso la razionalizzazione, anzi si va indietro, fino all'implosione del diritto tributario su se stesso. All'implosione spingono anche sproloqui che non dicono nulla, ma apparentemente in tema, come quelli di demita sul sole o questo allegato sullo stesso giornale. Va bè, nulla di male, domani sarà carta per accendere il camino, come scriveva un giornalista di rango, però oggi è "parlare senza dire nulla" che "giorno dopo giorno intossica", rende tutto problematico, disaffeziona i lettori, disorienta l'ambiente. Va bene che la stampa deve rappresentare anche la società però la confusione cresce. Non è colpa di nessuno, ma in materia tributaria siamo davvero sull'orlo dello spappolamento mentale e dell'atrofia cerebrale. Forse non è nemmeno colpa dell'accademia, rispetto al cui fallimento , massima espressione del malessere generale delle "scienze sociali", non ci sono "piani b". Se non il tentativo di riaggregare una comunità scientifica costruita sui contenuti. Noi ci stiamo provando. Il Sole-24 Ore del lunedi - 2013-03-11 - Pag. 7 Mediazione all'esame di costituzionalità Testo Marco Mobili Mancanza di un organo terzo. Limitazione del diritto di difesa. Discriminazione per l'applicabilità solo alle contestazioni dell'agenzia delle Entrate. E per di più fino alla soglia di 20mila euro. È un atto d'accusa in quattro punti quello stilato dai giudici della Commissione tributaria provinciale di Perugia nei confronti della mediazione fiscale entrata in vigore poco meno di un anno fa.
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Commenti
A me sembra che questa cd. mediazione sia un modo per "costringere" gli Uffici a valutare, sia pure in extremis, profili anche empirici sulla determinazione della ricchezza (nonché della tenuta in giudizio della tesi accertativa, perché no) che in condizioni di maggior serenità ambientale dovrebbero esser presi in considerazione in sede di contraddittorio, ovvero in sede di adesione. Curiosamente la mediazione (che ha dato più di qualche risultato sia in termini di gettito che di deflazione del contenzioso) tra l'altro in certi casi "duplica" ed anticipa il contraddittorio per l'adesione; con la differenza che questo si fa con gli stessi accertatori.
Davvero non si vede perchè accanirsi ora su un istituto che rappresenta una soluzione apprezzabile per quanto di certo non definitiva ad un problema che ha soprattutto radici culturali. Per parte sua, il contribuente dovrebbe tra l'altro avere tutto l'interesse a spiegare le proprie ragioni all'autorità pubblica di riferimento (il Fisco appunto) invece di essere direttamente rimpallato sui Giudici.