Area riservata

Newsletter

Nome:
E-mail:

Link

Siti amici, partners o semplicemente di interesse che vi segnaliamo. Accedi
 1 visitatore online

Una teoria per i tributaristi

Questo sito vuol contribuire a una teoria della tassazione, conciliando quella ragionieristica attraverso le aziende con quella valutativa attraverso gli uffici. Pur cercando di essere comprensibile da tutti, parte da aspetti facilmente inquadrabili dagli operatori del settore. www.giustiziafiscale.com   si rivolge invece direttamente agli opinion makers e agli esponenti della pubblica opinione. Sull'organizzazione sociale in generale www.organizzazionesociale.com

Home Controlli e contenzioso Lo spesometro di Nando Mericoni, lamericano a roma
Lo spesometro di Nando Mericoni, lamericano a roma PDF Stampa E-mail
Controlli e contenzioso
Scritto da Raffaello Lupi   
Sabato 06 Agosto 2011 15:52

E' stato nuovamente rinviato...giustamente per carità...ma non sarebbe il caso di rendersi conto che lo spesometro, finalizzato a un fantomatico accertamento sintetico di massa funziona senza dubbio politicamene , come palliativo delle schizofrenie e lacerazioni sociali

dovute ai disorientamenti della tassazione attraverso le aziende?...Ma non può funzionare da solo come strumento di richiesta delle imposte svolto su scala sufficientemente ampia? Certo, sappiamo bene che il sintetico è ecumenico non si scontra con categorie organizzate...ma non può funzionare se il fisco non valuta..e se non sa valutare piccoli commercianti e artigiani dalla posizione palesemente non credibile...come fa a valutare le storie personali e familiari di interi nuclei familiari, e dei loro genitori e antenati, e periodi di imposta condonati e scaduti? Ma come diavolo si fa a chiedere al venditore di identificare il cliente? Bisogna prendere un dopcumento ? Un conto bancario? Il fornitore prende solo i soldi del cliente...del resto non gli frega nulla, e lo spesometro impone un adempimento del tutto fuori linea rispetto a quelli aziendali...però è un modo per dire , intanto, in conferenza stampa di aver fatto qualcosa...Dando fastidio, come al solito, ai soggetti organizzati, costretti, dopo la scomoda posizione di esattori del fisco, anche a fare gli investigatori, sulle generalità dei clienti..che è un dato di cui non potrebbe fregar loro di meno, e inutili per un  fisco già oberato di informazioni che non riesce a valutare. Tanto per cambiare, anche qui il malessere sociale sugli squilibri della tassazione attraverso le aziende si scarica...sulle aziende che non possono mentire, costrette ad un nuovo balletto di acquisizioni sulle generalità dei clienti, che non sono assolutamente in grado di controllare. Mentre l'autonomo, il gioielliere, il negoziante di abbigliamento, casomai smezzerà gli scontrini senza problemi, tanto rende conto solo a se stesso.... Ma non si capisce che la ricchezza si individua bene alla produzione, che il sintetico può essere un utile strumento ausiliario per accertare chi lavora, spende, ma non dichiara? Ma lo capisce anche un bambino che il sintetico non può essere il centro del sistema! O meglio che può essere il centro di un sistema - buffonata quando  l'opinione pubblica non si rende conto della tassazione attraverso le aziende! Sarebbe stato meglio imporre l'obbligo di fatturazione ai commercianti al minuto per tutti i pagamenti oltre 3000 euro, con sanzione a carico del cliente...come abbiamo indicato su altri post., oppure usare le aziende per segnalare gli autonomi..ma questa identificazione senza sanzione, con comunicazioni dove le aziende strutturate si segnalano a vicenda, e i professionisti ri-segnalano chi fa loro la ritenuta ..Cribbio ragazzi ma io dovrei segnalare al fisco Benetton, Esso, Barilla , Vodafone, Monte dei paschi e altri destinatari delle mie fatture 2011...che adempimento utile!! Ma che è ? Un cilicio fiscale? E poi è buffo vedere che tutti segnalano tutti, compresi enel e telecom che si segnalano a vicenda per la luce e per il telefono...ma qualcuno si è chiesto a che minchia serve??????? Per ora è stato rimandato a ottobre, ma quale dovrebbe essere il suo destino non lo dico io ma ce lo dice uno molto più autorevole di me,  Nando Mericoni: questo lo damo ar gatto questo ar sorcio e con questo ci ammazzamo le cimici

Perchè Nando lo sa bene, che al Kansas City, dove le imposte le sanno richiedere, non si sarebbero mai inventati una diavoleria del genere...che è come iniziare una operazione al colon partendo dalla bocca, e per un'otturazione dentale viceversa....ma è un sintomo del deficit di riflessione rispetto a un estenuante commento dei materiali...di una tecnica disumanizzata ...che non riesce a guidare la politica...che va per conto suo seguendo solo il bilancino del consenso, di quello che si può dire oggi a un'opinione pubblica disorientata sulla tassazione , che si arrangia senza spiegazioni, e quindi è smemorata sul passato e miope sul futuro....

Commenti

avatar FaGal
0
 
 
Se la dottrina si limita a commentare la norma non é colpa di nessuno se poi si scrive ciò http://www.mascellaro.it/node/47868 Il pensiero del giornalista autorevole del Corsera riflette l'assenza di concetti in materia. Se ci si occupasse anche di capire come funzionano i sistemi fiscali e le istituzioni amministrative chiamate a gestire i tributi http://www.taxanalysts.com/www/freefiles.nsf/Files/YAN-25.pdf/$file/YAN-25.pdf si scoprirebbe che il monitoraggio delle transazioni commerciali funziona laddove il prelievo tributario colpisca il valore aggiunto prodotto nella produzione e nel commercio dei beni, non il consumo e l'offerta di servizi od il reddito generato e disponibile, come puntualmente illustrato da RL. C'è un paese, la Cina, dove il gettito arriva prevalentemente dall'imposta sul valore aggiunto, cioé dal valore aggiunto realizzato alla produzione e nel commercio dei beni, in cui il monitoraggio delle operazioni unitamente alla fattura elettronica standardizzata si rende necessario per controllare il gettito e reprimere le frodi. Il sistema descritto nell'articolo è assai simile a quello che si intende introdurre da noi....Per fortuna il giornalista ignorava l'esempio cinese, sennò le sue convinzioni sullo strumento contro la privacy sarebbero state ulteriormente rafforzate, con un messaggio distorto per l'opinione pubblica, senza alcuna correzione da parte della dottrina che dovrebbe in primis spiegare le cose anziché limitarsi a commentare le norme
avatar FaGal
0
 
 
Riprendendo il post, aggiungiamo che la tracciabilità delle operazioni economiche non è un vezzo italico ma una soluzione proposta e sperimentata anche negli USA: http://moritzlaw.osu.edu/eblj/issues/volume6/number1/coulles.pdf

Con tutti i limiti ed i difetti che un sistema di questo tipo può avere. Nel modello statunitense, ogni operatore che movimenta in entrata od uscita un flusso reddituale è tenuto ad effettuare una contabilizzazio ne delle operazioni poiché qualora eccedano i 600 dollari annui andranno segnalate all'IRS, corrispondente della nostra Agenzia delle entrate. Sono esonerati i pagamenti tracciati da moneta elettronica nonché i pagamenti che vengano effettuati nelle ipotesi in cui il venditore ometta di identificarsi all'acquirente; in questo caso occorre che vi sia il versamento di una ritenuta del 28% del costo dedotto dall'acquirente, senza obbligo di segnalazione....
E' una risposta tentata (con tutti i limiti di tax compliance e di costi che può avere) di portare la richiesta d'imposte dove normalmente non arriva, dove vi sia un occultamento totale del fatto economico (evasione totale) oppure dove vi sia un occultamento parziale (evasione parziale, cioé una parte del fatto economico sia occultato e non dichiarato).
Come rileva l'articolista non é un mezzo di eliminazione dell'evasione ma un tentativo di far salire a galla il nero generato dall'economia di piccole aziende, di professionisti che operano con soggetti di piccole dimensioni, dove la dimensione dell'operatore economico é tale da rendere difficoltosa una ricostruzione postuma dei fatti economici che interessano il contribuente tendenzialmente veritiera...

Piccola notazione: non si parla di spesometro o di monitoraggio dei consumi..... E' un segnale per la dottrina che continua a rimarcare l'uso dei dati solo a fine del consumo, come se non nella fiscalità odierna dovesse esservi spazio solo per il consumatore od il risparmiatore e nel mezzo il deserto.....
Per postare commenti o rispondere è necessario loggarsi.
 

Copyright © 2009 Fondazione Sudi Tributari | Tutti i diritti riservati | CF/P.IVA 97417730583

PixelProject.net - Design e Programmazione Web